Alle radici della qualità
Sono 17 gli ettari vitati di terreno che L’’Astemia Pentita possiede tra i comuni di Barolo e Monforte, dove si trova la collina Tiradoss. La produzione vinicola proviene principalmente da vitigni autoctoni ed è intimamente legata alla tradizione, con un’attenzione crescente all’agricoltura biologica.
A Barolo, un territorio selettivo, dove a ogni capezzagna si cambia storia e gusto, i 5 ettari vitati di terreno ospitano 4 vigne storiche, con Menzione Geografica Aggiuntiva: Cannubi, Terlo, Crosia e Sarmassa. Qui il nebbiolo, molto sensibile alle variazioni pedoclimatiche, trova il suo luogo di elezione e crea con il terreno particolari simbiosi.
Dolcetto, Barbera, Nebbiolo e Nascetta sono le uve autoctone coltivate. Sauvignon Blanc, Pinot Nero, Riesling e Chardonnay quelle internazionali. L’impegno è per imbottigliare il vino più buono possibile nel modo più naturale, vestendolo di una forte identità territoriale e varietale.
Le vigne nella posizione più esclusiva di tutto il territorio delle Langhe nonché Menzione Geografica Aggiuntiva (MGA). L”Astemia Pentita possiede due ettari di Cannubi incuneati tra le due strade che salgono a Barolo. Si trovano nella parte iniziale del paese, quella altimetricamente più bassa, che grazie alla natura dei terreni e all’esposizione a Sud Sud-Est dona vini di buon corpo, eleganti e con un tannino piacevolmente teso. L’assoluto prestigio qualitativo delle uve provenienti da questa collina è determinato dalla particolare composizione del suolo, in cui si uniscono e si confondono i terreni di origine tortoniana ed elveziana. L’elevata dotazione in sabbia conferisce profumi intensi; l’alcalinità e la concentrazione di calcio danno un tocco finale di eleganza.
Terlo fa parte delle Menzioni Geografiche Aggiuntive (MGA) meno conosciute del Comune di Barolo. Nell’attuale delimitazione, ufficializzata nel 2010, occupa una superficie complessiva di appena 20 ettari. La proprietà de L”Astemia Pentita è di circa un ettaro esposto a Sud-Est. Il vigneto, di 30 anni, è impiantato con viti derivanti da selezione massale delle sottovarietà Lampia e Michet. In quest’area il terreno è costituito da marne grigio-bluastre di origine tortoniana. Un suolo sub-alcalino ben dotato in macro e microelementi. Posizione e terreno argilloso calcareo trasmettono all’uva Nebbiolo proveniente da queste vigne un carattere austero e potente.
Il nome della collina, situata nel comune di Monforte d’Alba, è riconducibile a uno scontro avvenuto nel 1796 tra i contadini e le truppe napoleoniche. Tiradoss significa infatti “tira addosso”. Si tratta di 12 ettari vitati caratterizzati da un terreno argilloso piuttosto sciolto e ottimamente esposto, dove coltiviamo: Sauvignon, Riesling, Nascetta (l’unico vitigno autoctono a bacca bianca della zona), Dolcetto, Barbera e Nebbiolo.
Il vino accompagna l’uomo da 8.500 anni, ma esprime eccellenza solo qualche volta. Ogni anno mette alla prova l’intuizione umana, dimostrando che la cultura contadina non è una tradizione statica e stanca. A ogni vendemmia gli uomini del vino hanno l’opportunità di rinnovarsi.
Con il vino bisogna essere onesti. Lavoriamo per fare uscire il cuore della nostra terra.
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